PERCHÉ FOTOGRAFO

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© 2016Luciana Coletti
E’ proprio vero che camminare aiuta a capire.
Ci sono delle “verità” da comprendere che possono apparire semplici, quasi banali, ma che invece sono intimamente legate all’essenza della vita.
Mi é capitato spesso di accorgermi che quando cammino immersa nella natura lasciando che i pensieri scorrano, le “illuminazioni” arrivano inaspettate, ma chiare e sono di una semplicitá disarmante, tanto benefiche e quasi liberatorie.
Insomma, ieri ho capito perché fotografo.
Molto semplicemente: prima di tutto perché mi fa bene e provo gioia, prima, durante e dopo lo scatto.
Il prima é legato per me alla parola avventura. [dal fr. aventure, che è il lat. adventura «ciò che accadrà», neutro pl. del part. fut. di advenire «giungere»].
Perché ce ne sono migliaia di piccole, tutte da provare, da vivere nei boschi come sulla cima di una montagna, nel prato dietro casa o in riva al mare.
Il durante invece é avvolto da una dolce tensione, dalla magia della scoperta, del trovare, del vedere e guardare, del cogliere.
E poi viene il dopo, quando guardo le mie creature al pc.
Sí, creature, perché le sento una parte di me, perché raccontano come vedo, cosa vedo.
Chi sono.
Sono momenti di crescita, di meraviglia.
Non mi stanco mai di questi percorsi, ai quali dedico tanto tempo, con un fuoco che alimento costantemente da più di quarant’anni nella consapevolezza che non mi porta a un traguardo.
Ma per me é proprio questo il bello: non arrivare da nessuna parte, ma essere costantemente in cammino
#amoilvento #ilmiofotografare

Rieccomi

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Kubu Island – Botswana, 2013

Rieccomi dopo una lunga pausa con un saluto a chi passerà di qui e “mi dedicherá del tempo”.

Nei giorni scorsi ho avuto la fortuna di conoscere delle belle persone a Piacenza. Una di queste mi ha sorpreso una frase che mi ha colpito: “Tu e tuo marito avete uno straordinario senso della vita.”

E’ un complimento bellissimo, fatto da una ragazza molto sensibile e mi ha addirittura commosso perché la vita per me é spesso motivo di meraviglia e di riconoscenza.
E da un po’ di tempo mi accorgo addirittura di quante volte sorrido…. a me stessa, di me stessa. Succede quando leggo qualcosa di divertente o di Bello, che tocca le mie corde, oppure quando sto facendo qualcosa di buffo o di strano.

Da quando ero piccola vado incontro alla vita con un ottimismo indomito, con le braccia aperte.
Mi viene spesso naturale farlo in luoghi nei quali mi sento particolarmente bene, dove sento “qualcosa” di speciale che accolgo con tutta me stessa.
E con umiltà offro quello che posso, che sono, come piccolo granello di sabbia.
Piccolo, piccolo, ma sorridente.

 

Alla fiera dell’est

Abbiamo voluto passare quattro giorni a Samarqand e siamo tornarti due volte al mercato.
Ecco altri momenti

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© 2015Luciana Coletti

Il mestiere del vento

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Il mestiere del vento é viaggiare e io ho potuto di nuovo espandermi, questa volta ad oriente, in un viaggio nella storia e nell’arte, ma anche nella quotidianità delle persone, dove amo infinitamente “perdermi”. Lo spazio dove farsi coinvolgere dalla vita del luogo é il mercato. A qualsiasi latitudine o longitudine. Se poi si cammina in mezzo a quello di Samarqand e di Bukhara, oltre a entrare in contatto con la realtà del luogo, ci si scopre a far volare la fantasia a ritroso nel tempo.

Ora, come una volta, ci si immerge negli odori, nei profumi, nel suono delle lingue, delle parole.

Il mio sguardo incontra altri sguardi. Il mio sorriso altri sorrisi. E poi i colori, le forme… *clic*… *clic*…

“Signora, signora…” – mi sento chiamare da più parti.

“Ma come fanno a sapere che sono italiana?”

Appena siamo arrivati qualcuno ha chiesto a mio marito da dove veniamo e la voce si è sparsa in un battibaleno in tutto il mercato.

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Fa caldo, molto caldo. Ma ad un tratto… un acquazzone.

Potente, che odora di terra, arriva inaspettato per me, per tutti, in una città dove d’estate la pioggia é rara. Molto rara. *clic*… *clic*…

1 © Luciana Coletti

Haiku fotografico

Ho avuto la fortuna di poter partecipare a un corso dal titolo “Fotografie in forma di haiku” con Laura Manione, persona più unica che rara, professionista sensibile e preparatissima. Per lo stage ha scelto un posto magico, la Trappa di Sordevolo in provincia di Biella, a 1000m, dove abbiamo pernottato e gustato la cucina, ricca di tanti eccellenti  prodotti locali.

Abbiamo avuto la fortuna di trovare anche la nebbia e la pioggia perché così il posto ha acquistato ancora più di magia e mistero e mi ha permesso di entrare ancora di più in contatto con la parte del mio essere più profonda.

Scrivere degli haiku non è facile per me. Ma ringrazio di cuore anche Oscar Luparia che sono proprio felice di aver conosciuto. Grande conoscitore di questa arte è bellissima persona, mi ha dato spunti su cui riflettere, da interiorizzare e chissa… Forse  prima o poi riuscirò a creare delle “istantanee” poetiche di questo genere.

Intanto ecco il mio primo tentativo di fotografie in forma di haiku.

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Anima mundi

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Uno dei posti più belli che io abbia visto in vita mia: il deserto di Atacama, in Cile.
La Bellezza pura.
La Bellezza della semplicità.

Madre terra – Tazenda

Buongiorno a te
Alma Mater
Ischidat’istella mia de sos chelos
Anima mundi Primo respiro
Madre Terra mama istella
Vittima antica
di ogni guerra
Bella Mama addolorada
Rispondi al grido
della follia
Dae custa notte
Madre Terra
Sognerò solo pace, alba e sole
Anima mundi
Segno di Dio
Madre Terra pura stella
Inonda oblio
per ogni vita
Bella Mama addolorada
Rispondi al grido
della follia
E nos perdones
De totu sos errores
E non perdones
Madre Terra ora brilla
Alza il tuo grido, la tua preghiera
Bella Mama addolorada
Madre infinita
Buongiorno a te
Madre Terra.

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 Atacama 2013 © Luciana Coletti